Finanziamenti per attività di ricerca

Richiesta del 10% di budget per finanziare i costi di ricerca in Italia e all’estero

I Dipartimenti garantiscono a ciascuno dei propri dottorandi, a decorrere dal secondo anno di Corso, la disponibilità di un budget non inferiore al 10% dell’importo della borsa di studio, finalizzato a finanziare i “costi connessi allo svolgimento dell’attività di ricerca in Italia e all’estero”. Tale budget è accantonato e gestito dai singoli Dipartimenti, che, di norma, lo impiegano per rimborsare ai dottorandi le spese da essi sostenute per lo svolgimento di trasferte, sia in Italia che all’estero, collegate alla loro attività di ricerca

L’attuale procedura richiede di compilare, prima della partenza, la richiesta di autorizzazione sull’applicativo d’Ateneo U-web missioni.  

 

ATTENZIONE: procedura valida solo per i dottorandi afferenti al Dipartimento in Beni culturali

Nell’ultimo anno, tuttavia, le massicce limitazioni agli spostamenti, nazionali e internazionali, imposte dalla necessità di arginare la pandemia da COVID-19 hanno reso pressoché impossibile lo svolgimento delle trasferte da parte dei dottorandi e hanno parallelamente determinato l’esigenza, anche manifestata dai dottorandi stessi, di immaginare un diverso utilizzo del budget in argomento, pur in coerenza con il Regolamento. 

La procedura immaginata distingue due casi, e richiede per entrambi la preventiva autorizzazione della spesa da parte del tutor, verificata la coerenza della stessa con le attività di ricerca:  

  1. Procedura ordinaria: il dottorando si rivolge alla Segreteria del Dipartimento (recapito sul modulo), manifesta la sua esigenza d’acquisto (per esempio, acquisti di materiale bibliografico o di laboratorio, spese per pubblicazioni, per open access…) e ne riceve le indicazioni e la modulistica da compilare a seconda dei casi. L’Amministrazione effettua quindi l’acquisto seguendo le normali procedure; 
  2. Procedura residuale, limitata ai casi in cui non sia possibile seguire quella ordinaria (per esempio, pagamento di quote per la partecipazione a convegni, summer e winter school, corsi di lingua e simili; spese per riproduzioni non reperibili gratuitamente; spese per trasporto di materiali necessari alla ricerca…): il dottorando sostiene direttamente la spesa, presenta all’Amministrazione il titolo di spesa a lui intestato (fattura o ricevuta fiscale o nota, in cui risulti nome e cognome del dottorando) e ne ottiene il rimborso sul conto corrente. Nel caso di partecipazione a convegni e simili, è necessario produrre anche l’attestazione di partecipazione e/o frequenza. 

 

Il modello da utilizzare è presente nella cartella Onedrive Dottorato beni culturali e ambientali.