Oncoepatologia

BACKGROUND
I tumori del distretto epatobiliare sono neoplasie eterogenee di grande rilevanza clinica per incidenza e complessità di trattamento.

Tali tumori possono essere classificati in: 1) tumori del fegato, primitivi o secondari; 2) tumori delle vie biliari.

Le attività di ricerca in questo settore del dottorato si occupano principalmente dei
TUMORI PRIMITIVI DEL FEGATO


Il carcinoma epatocellulare (HCC) e il colangiocarcinoma intraepatico (ICC) rappresentano rispettivamente l'85% e il 10% di tutte le neoplasie epatiche primitive.
In tutto il mondo, i tumori del fegato sono la quarta causa più comune di morte per cancro e si posizionano al sesto posto in termini di casi di incidenti. Secondo i dati riportati dall’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) e dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), in Italia ci sono oltre 12.000 casi di tumore primitivo del fegato all’anno, circa il 3% di tutti i nuovi casi di tumore, con un rapporto tra maschi e femmine di 2:1. In Italia, secondo i dati AIRTUM, il tumore primitivo del fegato è stata addirittura la seconda causa di morte per neoplasia nei maschi nella settima decade di vita.
Sulla base delle proiezioni annuali, l'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel 2030 oltre 1 milione di pazienti moriranno di cancro al fegato.

La gestione dei pazienti con tumori primitivi del fegato è molto complessa (vedi linee guida EASL, Journal of Hepatology 69:182-236, scaricabili dalla colonna a fianco, open access):

1) in fase di diagnosi per la necessità di programmi di sorveglianza da applicare alle categorie di pazienti a rischio di sviluppo di tumore e la frequente necessità di integrare differenti tecniche di imaging,

2) in fase di trattamento, in particolare nei pazienti con sottostante epatopatia cronica che può compromettere la funzionalità epatica e rendere il trattamento anti-tumorale potenzialmente rischioso oltre che rendere subottimali gli attuali score prognostici.


Pertanto la scelta del trattamento richiede un’approfondita valutazione della funzionalità epatica e del possibile impatto che le varie terapie antitumorali possono avere sulla funzione epatica residua per evitare un peggioramento di quest'ultima indotta dal trattamento antitumorale.
Tutto questo giustifica un approccio multidisciplinare alla gestione dei tumori del fegato coinvolgenti varie figure specialistiche con l’obiettivo di individuare il trattamento che comporti il miglior rapporto rischo-beneficio.

 

Le attività didattiche di questo programma sono pertanto rivolte alla formazione dei dottorandi in diversi campi:

CAMPI CLINICI:

1. didattica relativa alle attività di diagnostica del tumore del fegato tramite corsi sulle tecniche di immagine ed in particolare sulle tecniche ecografiche che possono essere eseguite anche dai dottorandi per quanto non radiologi (esempio ecografia con contrasto). Tali attività prevedono una formazione in ecografia addominale di base visibile in sede su materiale didattico (lezioni) preparato dai docenti, partecipazione a webinar online sia preparato dai docenti stessi sia tramite i siti delle società scientifiche di riferimento dei docenti del Dottorato (SIUMB ed EFSUMB, ad esempio vedi il link nella colonna a destra), partecipazione ai meeting diagnostico-terapeutici (Liver Oncology Meeting) che risultano particolarmente formativi in quanto i casi vengono illustrati in dettaglio anche per tutte le motivazioni delle conclusioni diagnostiche e delle scelte terapeutiche, che si tengono ogni due settimane (con collegamenti online in periodo COVID),

2) didattica sul campo partecipando alle attività ambulatoriali in cui si prendono decisioni cliniche ma soprattutto si arruolano pazienti all'interno dei trial clinici,

3) partecipazione ai congressi scientifici del campo epatologico, sia residenziali qualora questi potessero riprendere in epoca COVID, sia in forma da remoto. In particolare è raccomandata la partecipazione agli eventi della Associazione Italiana Studio Fegato, European Association for the Study of the Liver, International Liver Cancer Association. Il costo della registrazione e partecipazione a tali eventi ricade nelle fondi messi a disposizione dei dottorandi.

 

CAMPI DI RICERCA DI BASE. Le attività formative nel campo della ricerca di base avvengono presso il CRBA (Centro di Ricerca Biomedica Applicata) di Bologna, tramite formazione sul campo lavorando sotto la supervisione di tecnici tutor sia tramite la partecipazione agli eventi formativi che regolarmente si tengono presso la struttura (vedi anche Programma di Genetica di questo medesimo dottorato). Il Coordinatore del CRBA è docente di questo Dottorato. Le attività didattiche e formative del CRBA sono ampiamente promosse tra i dottorandi anche tramite il sito web (riportato nella colonna a destra)

 

Flowchart diagnostica di HCC secondo EASL 2018