Scavi archeologici: progetti in corso

Le attività sul campo coinvolgono chi frequenta il dottorato in diversi contesti archeologici, con un approccio integrato tra indagine tradizionale e tecnologie digitali.

Sarcapos e Tharros: le ricerche nei siti archeologici della Sardegna

Proseguono in Sardegna le attività di scavo e ricerca condotte in due siti di rilevante interesse storico e archeologico: Sarcapos, nella località di Santa Maria di Villaputzu (Cagliari), e Tharros, in provincia di Oristano.

Sarcapos è un antico insediamento situato alla foce del Flumendosa, nella costa sud-orientale della Sardegna. Nel sito, noto per essere stato uno dei principali porti fluviali dell’epoca fenicia e punica, dal 2017 è attivo un  progetto di ricerca dell’Università di Bologna, focalizzato sull’area del quartiere abitativo. Gli scavi, avviati nel 2019, hanno consentito di individuare un edificio risalente al III-II secolo a.C., dotato di un impianto per la produzione del vino.

Tra i membri del team di ricerca c’è il dott. Daniele Frisoni, attualmente iscritto al 39° ciclo del Dottorato in Beni Culturali e Ambientali (BCA), che si occupa in particolare della fotogrammetria da drone e della ricostruzione 3D del sito. Frisoni ha anche collaborato a progetti rivolti alle scuole e alla comunità locale di Villaputzu, con l’obiettivo di rendere accessibili i dati e i risultati delle ricerche.

A Tharros, le indagini si concentrano su due aree principali: il settore urbano incluso nell’area archeologica aperta al pubblico e la zona suburbana del promontorio di Capo San Marco, dove sono in corso studi su una necropoli ipogeica e su un quartiere artigianale punico specializzato nella produzione ceramica.

Il progetto coinvolge regolarmente chi frequenta il dottorato del BCA. Giulia Congiu, dottoranda del 37° ciclo, ha dedicato la sua tesi ai contesti templari dell’area e ha svolto il ruolo di responsabile del laboratorio materiali durante le campagne di scavo. Anche Daniele Frisoni partecipa alle ricerche a Tharros, con compiti specifici legati alla documentazione digitale del sito, alla restituzione 3D e all’applicazione dell’intelligenza artificiale nell’analisi archeologica. La sua ricerca di dottorato è incentrata sull’organizzazione dello spazio urbano della città antica.

Phoinike e Agrigento: un progetto sulla rotta tra Epiro e Sicilia

La cattedra di Archeologia Classica del DBC conduce da molti anni due scavi archeologici che collegano l’antico Epiro del nord (attuale Albania) e la Sicilia. Nella città di Phoinike, infatti, nell’antica regione della Caonia, è attivo dal 2000 un progetto archeologico sviluppato in collaborazione con l’Istituto Archeologico Albanese di Tirana e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Ad Agrigento, poi, all’interno del Parco Archeologico e Paesaggistico “Valle dei templi” , dal 2016 si svolgono scavi archeologici all’interno del principale settore abitativo della città, utilizzato dall’età arcaica al primo Medioevo (il cd. Quartiere ellenistico-romano).

In entrambi i contesti di studio sono operativi due dottorandi del 37o ciclo: Michael Benfatti e Vittorio Mirto. Il primo, grazie a queste attività sul campo, si è specializzato nel recupero e nello studio del materiale pittorico e degli stucchi rinvenuti durante gli scavi (oggetto di una recente monografia) nonché nella diagnostica per la conservazione in situ delle strutture archeologiche. Vittorio Mirto, invece, si è occupato del telerilevamento e della documentazione fotografica e fotogrammetrica di entrambi i contesti, con una particolare attenzione al recupero delle foto d’epoca per la ricostruzione delle strutture archeologiche scomparse.

Halban, Romail e Dhofar: alla scoperta della Penisola Araba tra Paleolitico e tarda antichità

Tra i progetti attualmente attivi con il coinvolgimento di studenti e studentesse del Dottorato in Beni Culturali e Ambientali vi sono le attività di scavo condotte nel Sultanato dell’Oman dal Dipartimento di Beni Culturali in sinergia con il Ministero per i Beni Culturali e il Turismo dell’Oman e vari gruppi di ricerca nazionali e internazionali, con il supporto dell’Università di Bologna e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

In particolare sono in corso attività di scavo nel sito funerario dell’Età del Bronzo Antico di Halban (ca 3100-2000 a.C., regione Al Batinah sud), nell’area costiera settentrionale del paese, e nel sito del Paleolitico Superiore-Finale di Romail (ca 12000-10000 annni fa), un riparo situato nel centro-nord dell’Oman (regione Ash Sharqiyah nord), ai margini del deserto delle Wahiba sands.

Oltre a partecipare alla gestione di queste attività, Vittoria Bianchi, attualmente iscritta al 40° ciclo, sta conducendo in collaborazione con il progetto DHOMIAP (dir. Dr. Silvia Lischi) uno studio antropologico fisico di resti umani provenienti da una serie di contesti della regione meridionale dell’Oman (Dhofar), per determinarne stato di salute, profilo demografico, mobilità, dieta e cronologia.

 

Tharros e Capo San Marco

Scavo archeologico di Tharros e Capo San Marco: in corso ricerche sulla necropoli ipogeica e su un quartiere artigianale punico per la manifattura di ceramica

Oman

Attività di scavo condotte nel Sultanato dell’Oman

Sarpacos

Scavo di Sarcapos (Santa Maria di Villaputzu), antico insediamento situato in corrispondenza della foce del Flumendosa.

Scavo di Phoinike

Scavo di Phoinike (Albania) nell’antica Caonia, una regione dell’Epiro settentrionale