Giornata di studi
Data: 22 MARZO 2018 dalle 10:00 alle 19:00
Luogo: Sala Atelier, Urban Center Bologna, Piazza Nettuno 4, Bologna
Tipo: Convegni
La giornata di studi vuole approfondire la coesistenza tra i generi e gli spazi della città. È prevista la discussione di lavori accademici in corso, ma anche di proposte orientate verso la creazione di un laboratorio esplorativo e pratico sulla città e gli spazi pubblici.
Le città europea contemporanea è un sistema sempre più complesso e multidimensionale, nel quale spazio fisico dell’urbs e spazio sociale della civitas si mescolano da sempre, tra la necessità di dare forma allo spazio urbano e, allo stesso tempo, permettere e gestire l’abitabilità quotidiana per tutte-i le-icittadine-i. Che sia piccola, grande o di medie dimensioni, la città europea è oggi sottoposta a rapide mutazioni strutturali, generate in gran parte dalle nuove tecnologie abilitanti e dai nuovi flussi migratori. Al fine di affrontare in maniera efficace queste mutazioni in termini di rigenerazione e inclusione sociale, è necessario dotarsi di nuovi approcci metodologici, consapevoli e informati tanto sulle trasformazioni tecnico-scientifiche quanto su quelle socio-culturali. Per comprendere e affrontare molte delle sfide di inclusione urbana l’approccio di genere si rivela centrale, nello specifico attraverso il ricorso a politiche urbane di genere. In eco a riflessioni già largamente diffuse in ambito internazionale, in particolare francese, e pensata come una delle molte possibili tappe italiane, questa giornata di studi vuole sottolineare la dinamica coesistenza tra i generi, per esempio i ruoli sociali attribuiti secondo il sesso, e gli spazi della città, ormai ibridati dalla componente tecnologica che li estende in digitale. In questo quadro sono fondanti gli studi sul diritto alla città: giustizia e diseguaglianza, visibilità e invisibilità, sicurezza e accessibilità, legittimazione e rappresentazione, etc. Aspetti spesso problematici per le donne e altre soggettività lgbtqi in uno spazio generalmente dominato da una cultura patriarcale che mette al centro un presunto cittadino “neutro”, ma identificabile nell’uomo bianco, occidentale, di classe media (Braidotti 2003). D’altra parte, se si vuole affrontare la questione di genere nelle politiche urbane, non si può prescindere dalle riflessioni dei femminismi sul tema e sui percorsi di riappropriazione dello spazio pubblico che essi hanno agito e agiscono. Come affrontare dunque la questione da un punto di vista operativo? Di quali mentalità dello spazio dobbiamo tenere conto nell’immaginazione degli spazi della città? Come incoraggiare il confronto tra mondo accademico, istituzionale e professionale? Quest’ultimo in particolare, attraverso le figure di diverse professionalità come designer urbani, architetti, urbanisti, geografi, pubblica amministrazione, innovatori digitali, si trova a dover rispondere in maniera pragmatica a problemi posti spesso solo sul piano teorico.
Il programma della giornata è disponibile al seguente link.
Questa giornata di studi è indirizzata prevalentemente a dottorande-i e giovani ricercat-rici-ori, con un focus italo-francese. Sono attesi abstract (max 300 parole) di lavori accademici in corso, ma anche proposte orientate verso la creazione di un laboratorio esplorativo e pratico sulla città e gli spazi pubblici, con possibili tavoli di lavoro tematici sulle carte urbane e sugli spazi urbani “di genere”. In particolare, un’attenzione specifica sarà data ai contributi transdisciplinari che sapranno mettere in luce l’importanza della ricerca-azione sul territorio, per un confronto tra mondo accademico e mondo professionale.
La “vulnerabilità costruita” e la “co-veillance”.La paura (reale o percepita) dello spazio pubblico porta a fenomeni di autorestrizione del proprio diritto alla città e all’assunzione di strategie particolari di gestione del rischio (per esempio nel camminare sole-i di notte).
La multiculturalitàdella città e le nuove coesistenze di genere all’intersezione con le nuove migrazioni.
Il ruolo della tecnologianell’abilitare nuove politiche di fruizione, trasformazione e ripensamento dello spazio pubblico in ottica di genere.
Il gender mainstreaming e la città sperimentata:la visione mainstream delle istituzioni europee e mondiali, con i rischi interpretativi e le prospettive di sviluppo che comporta, si interseca con pratiche di auto-appropriazione dello spazio pubblico e di co-produzione di pratiche extra-pianificatorie.
Una prospettiva storica: il ruolo dei movimenti e delle pioniere. Nel campo della pianificazione urbana, l’approccio femminista assume in Italia un valore molto importante e ancora poco sufficientemente esplorato. Le politiche urbane ancor prima che di genere a cui questo approccio ha dato vita sono da riscoprire (si veda per esempio il piano dei tempi e degli orari), non solo per la loro valenza storica ma anche per capire gli sviluppi contemporanei nella ricerca e nelle pratiche urbane
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