Lezione organizzata nell'ambito del seminario "Interdisciplinary Approach to Global Studies", a cura di Roberto Malighetti (Università degli Studi di Milano-Bicocca)
Data: 11 FEBBRAIO 2025 dalle 16:00 alle 19:00
Luogo: Aula Guglielmi, Via Zamboni 32
Tipo: Seminari
A partire dall’analisi delle specifiche articolazioni binarie e correlative del pensiero cinese, la lezione indaga il rapporto complementare e integrativo fra «etnocentrismo» ed «eterocentrismo» da diverse prospettive: nelle relazioni con i differenti Ovest che hanno attraversato la storia cinese (India e buddhismo; culture islamiche arabe e persiane; le grandi unificazioni imperiali ad opera dei popoli «marginali» Mongoli e Mancesi); nelle «sinizzazioni» e «localizzazioni» delle principali creazioni politico-economiche della cultura europea: nazionalismo, capitalismo e socialismo; nelle concezioni geopolitiche «con caratteristiche cinesi» (Belt and Road Initiative). Particolare attenzione sarà dedicata alle modalità con cui la Cina ha configurato la propria realtà culturalmente articolata e complessa secondo il principio costituzionale che considera la RPC uno «Stato unitario multinazionale» e il contributo dell’antropologia a tale processo di multination building.
L’intervento di circa due ore si discosta dai risultati dei più consueti lavori sul campo in piccoli villaggi e con attori sociali prevalentemente sconosciuti, praticati dall’autore per più di quarant’anni, soprattutto nell’area amazzonica del Brasile. Ispirato comunque da prolungate ricerche etnografiche di oltre un decennio nella Repubblica Popolare Cinese, l’incontro sviluppa l’approccio antropologico secondo due principali direttive. Da un lato identifica il punto di vista dei nativi nelle conversazioni con diversi interlocutori e nelle pubblicazioni ufficiali di storici, intellettuali, politici e viaggiatori, secondo una libera traduzione dell’espressione con cui Malinowski definì l’ortodossia della pratica etnografica. Dall’altro utilizza la precipua affinità elettiva della disciplina con la dimensione comparativa e trasversale del viaggio e del «ritorno a casa» per evidenziare gli esiti potenzialmente «eversivi» dell’attraversamento culturale.
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